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-Vietnam Nord -

NORD VIETNAM: ALLA SCOPERTA DEGLI INCREDIBILI SCENARI MONTAGNOSI, DELLE COLORITE E GENTILI MINORANZE ETNICHE (15gg)


Il tour motociclistico vietnamita per eccellenza, nel quale si combina la soddisfazione della guida su fantastici solitari tragitti di montagna (magari a cavallo di una mitica moto russa come il Minsk), con l’incontro delle variopinte, curiose e tranquille minoranze etniche che vivono ai confini con la Cina, la storia triste ed eroica della lotta di liberazione con le vette culinarie raggiunte dalla cucina locale… Un’avventura quasi pioneristica, verificata di recente, ben al di fuori del circuito battuto dalla massa turistica, che in virtù della formula qui proposta sarà ad un costo che risulterà essere di un terzo rispetto al prezzo richiesto dai tour operators locali, che la inseriscono tuttora fra le loro offerte di scoperta del Paese. Un ricco tragitto proposto di 15 giorni, che potrà però essere anche più breve o meglio ancora estendersi, magari al nordest del Vietnam, sulla base delle decisioni intraprese e delle vicende di viaggio. Ecco qui il dettaglio...

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Giorno 1): lasciata la sconfinata periferia di Hanoi, in direzione sud-ovest, si percorre la nazionale 6, all'inizio piuttosto frequentata da mezzi di ogni tipo, all'apparenza in movimento in modo incontrollato e pericoloso, ma in realtà seguendo una logica della strada che presto impareremo , si arriva alla cittadina di Hoa Bin. I dintorni iniziano ad essere scenografici, con basse formazioni montagnose che si alzano dalla pianura sul modello tailandese di Krabi o Kanchanaburi. Si inizia a salire per varie curve larghe, percorrendo alcuni modesti passi di montagna, preludio a quello che di più impegnativo si incontrerà in seguito. La temperatura inizia diminuire con l'altitudine e per parecchi km si attraversano villaggi non molto interessanti ai lati della strada. Infine, dopo un notevole discesa, sempre su strada asfaltata ma a volte danneggiata e non priva di momenti di pericolosità, si arriva a Mai Chau: tot. circa 150 km.In questo famoso villaggio di minoranza etnica Thai si dorme o in hotel o piuttosto, in alternativa e meglio in una delle varie case private ( stilt houses ), di legno su palafitta, con camerone in comune (si entra scalzi), con stuoie per terra (con zanzariera) ed il sostanzioso pasto ‘su misura' preparato in casa dalle signore che ci ospitano. Si assisterà ad interessanti spettacoli e canti con l'orchestrina indigena del villaggio e dimostrazioni di tessitura, pesca ed in genere della vita rurale oramai dimenticata nel panorama urbano.

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Giorno 2) - Ogni guesthouse di tal tenore offre in vendita, per un paio di euro, sciarpe di cotone e seta, che potranno ripararci dalla polvere e dall'aria più avanti, o diventare preziosi regali al nostro ritorno. Nella zona circostante abbondano pacifiche risaie e contadini cordiali. Pur con tutte le difficoltà di comunicare in una lingua comune, risultano sempre amichevoli e si può facilmente fraternizzare. Vari percorsi si dipartono nelle campagne, con possibili camminate ed escursioni nelle basse montagne circostanti.

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Giorno 3) – Si riprende la guida su strade asfaltate piene di curve, che salgono sulle colline ondulate. Il panorama è piacevole ed arioso. Si arriva nel territorio di Moc Chau, in zona alpina, con presenza di fattorie e mucche e popolazioni di montagna (con indigeni che qui iniziano a vestire i tipici abiti tradizionali). In questa zona tappa per fornirsi di yogurt ‘fatto in casa' e di miele, ottimo ed economico, che si vende a lato-strada in bottiglie di vetro ove ancora galleggiano le api morte… Ancora curve e saliscendi e si prende ad un bivio la strada a destra per Già Phu. La strada d'ora in avanti è un highlight, con continui saliscendi e curve su bei panorami, pascoli e montagne, non alte ma interessanti. Si attraversano villaggi minuscoli, con gli abitanti che sempre salutano curiosi. Per brevi tratti si percorre anche vari sterrati, dove ci si può sbizzarrire nella guida. La strada è un cul-de-sac, si arriva ad un lago, che si attraversa con una barchetta che trasporta moto e biciclette. Dall'altra parte si costeggia il lago per circa 25 km , sino a Già Phu (se saremo stanchi questo potrà essere un posto grazioso per pernottare). In centro al villaggio c'è un bivio, dove si prende a sx, verso la statale n. 6 e Son La. La strada sale con pendenze del 10%, costeggiando vallate e torrenti. I panorami montagnosi sono interessanti, con popolazioni cordiali e curiose. Molti vestono l'abbigliamento tipico dei Montagnards di quest'area.

[Il villaggio alternativo dove dormire sarà Bac Yen, in una guest house locale con modesta tipologia di camere, ma dovremo accontentarci, considerando il luogo remoto dove siamo] .Totale circa 160 Km (media approssimata di 50 km/ora).

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Giorno 4) – Si lascia Bac Yen, che è in montagna e si scende per una irta discesa (asfaltata ma a tratti danneggiata), tutta curve e panorami. Poi, in un saliscendi di passi e montagne, si attraversa un ponte su un ampio fiume e lo si costeggia per un buon tratto. Attorno, sempre risaie e villaggetti, perlopiù di capanne di legno e paglia. Popolazioni in genere con costumi dei Montagnards. Si potrà forse imbattersi nel mercato in riva al fiume, qui una avvenimento caratteristico (ma casuale). Le popolazioni non sono fortunatamente ancora ‘inquinate', risultano curiose e non timorose dello straniero, per quanto timide. Si lasciano fotografare volentieri ed appaiono in genere non avere avuto contatti con turisti né visto ancora macchine fotografiche digitali... Si prosegue sempre su altri saliscendi di montagna con curve, passi e panorami, sino ad incrociare nuovamente la statale n. 6. Pochi altri km (c.ca 30) e si è a Son La. La città è abbastanza grande e dispersa, con alloggi per tutti i gusti, tranquilla e con un paio di buoni ristoranti, ovviamente di ottima cucina viet… La caratteristica di rilevo di tale tappa (e del detour dalla statale n. 6 nel suo complesso, che si raccomanda assolutamente) è l'incontro con le popolazioni montagnard, oltre ai panorami e poi ovviamente la guida in sé e per sé su strade ventose ed esposte, con poco traffico (nel detour…). Totale circa 90 km.

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Giorno 5) – Da Son La, ci dirigeremo verso Dien Bien Phu,a circa 150 km . Tappa da non sottovalutare, perchè in pratica potrà rivelarsi una pista parecchio polverosa, in quanto per quasi tutto il tratto stanno effettuando lunghi lavori stradali di sbancamento e miglioramento. Cercheremo di limitare gli inconvenienti danni con una guida di buon mattino, con la brina della notte ancora depositata. Una volta completati i lavori, la guida sarà un godimento e il tragitto in sé sarà piuttosto interessante, con vari passi di montagna e strade che si inerpicano e scendono lungo i fianchi dei monti. I panorami sono buoni, con viste a volte estese. Arrivo a Dien Bien Phu, cittadina tranquilla e storicamente interessante, pianeggiante in una valle. Il cibo notevole ed economico, la tranquillità del posto ed un tuffo in piscina (in stagione…) ci rilasseranno rilasseranno dalle fatiche.

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Giorno 6) - Visita a Dien Bien Phu, piena di luoghi da visitare e di significativa storia recente, che qualsiasi testo sul Paese potrà illustrare nella sua tragicità e importanza, sia per il corso degli eventi in Indocina, che per la politica coloniale mondiale..

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Giorno 7) – La scelta è ritornare a Tuan Ciao per la strada polverosa e poi prendere a nord, o seguire la tradizionale strada n. 12, per arrivare comunque a Muong Lay. Preferiremo probabilmente il secondo caso: un mero centinaio di km da Dien Bien Phu, attraversando alcuni villaggetti dalle case di legno e paglia, abitate perlopiù dalle minoranze etniche, che si vedono numerose lungo la via. I costumi sono i più vari e cambiano in poco spazio (a volte una volta superato un passo di montagna); sono portati tuttavia in genere però solo dalle donne e bambini (gli uomini adulti, in questa zona oramai vestono come i vietnamiti di città). Il traffico è scarso e la strada sale e scende i passi di montagna, non ancora eccessivi. Alcuni interessanti scorci panoramici si boschi e valli sottostanti, con torrenti. Popolazioni in genere cordiali, che spesso salutano all'incontro. La strada, dal punto di vista della guida, è facile e soddisfacente. Arrivo e pernotto a Muong Lay, in un caratteristico albergo in riva al fiume.

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Giorno 8) - Da Muong Lay si prosegue per strada asfaltata per qualche km (circa una trentina), sempre su strada a curve ma non impervia e con attraversamento di alcuni piccoli villaggi. Ad un bivio si svolta a destra, in direzione del villaggio di Sin Ho. La strada si inerpica subito, con panorami notevoli e guida spettacolare. Una delle tratte migliori del tour, da questi punti di vista. Traffico da scarso a limitato a qualche vecchia moto di indigeni. Scenari sulle vallate e su terrazze coltivate a riso. Alzandoci notevolmente di quota, la temperatura si abbassa visibilmente. Arrivo a Sin Ho, villaggio isolato in quota, in una sella della montagna a formare un piccolo altopiano. Abitanti all'apparenza non ancora corrotti, ma che comunque hanno già visto limitato turismo. Si prosegue in quota, sulle creste dei monti, sempre con notevoli panorami. Attraversamento di villaggi minuscoli ed abitazioni isolate. Genti sempre in costume etnico. Appena ci si ferma nessun problema a socializzare con indigeni, che appaiono gentili e ben disposti. Si prosegue ancora per varie decine di km, per poi scendere, sempre per curve e creste, sino alla città di Lai Chàu, utile fermata per l'alloggio ed il ristoro.

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Giorno 9) – Da Lai Chàu si prosegue, alzandosi quasi subito di quota ma con qualche saliscendi, per Sa Pa. L'highlight è la strada che porta al Passo Tram Ton, che nella parte ascensionale è senza dubbio più bella ed interessante, con bei panorami e con guida interessante, su una strada zeppa di curve. Dal Passo, a circa 2.000.m \slm, si dipartono i sentieri che salgono alla cima del Monte Phansipan, il più alto del Paese e qui ci sono le guide ed i portatori (obbligatori) ad aspettare i clienti che vogliono effettuare l'ascensione. La discesa verso Sa Pa è su strada che perlopiù è in corso di riparazione\ampliamento, quindi non molto godibile, lenta e polverosa e piena di buche. Probabilità che il clima da questo versante della montagna sia molto peggio che sull'altro, limitando quindi od addirittura impedendo la visione delle vallate sottostanti. Fra l'altro, in questo versante, la temperatura può essere assai più rigida. Arrivo a Sa Pa, il capoluogo regionale.

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Giorno 10) – Visita di Sa Pa e guida sulle infinite rotte e villaggetti circostanti: si possono quindi scegliere innumerevoli stradine fra campi e le risaie terrazzate, che si inerpicano e scendono qua e là sulle pendici de monti, per scoprire un altro Mondo, non frequentato dai turisti delle agenzie… La capitale turistica del Nord, con un laghetto, alloggiamento e ristoranti di qualità elevata, può in effetti trattenere per parecchi giorni. Si visiterà il mercato permanente e caratteristico, sperando che sia quello quello settimanale del sabato: decisamente più frequentato, sia dagli indigeni che dai turisti che vi arrivano apposta (in genere da Hanoi, col treno che arriva alla vicina Lào Cai o per strada, trovandosi a circa 400 km ). Gli indigeni sono piuttosto persistenti nella loro offerta di merce in vendita, a volte in modo esagerato e disturbante, tuttavia non al grado di inficiare i piaceri della cittadina. Presenza di molti ristoranti e ambienti di stile\carattere alpino e di negozi con artigianato e artefatti indigeni, ma anche di altra merce eventualmente utile. Se il clima è buono, viste molto belle e premianti sulle creste del Phansipan e sulla vallata sottostante. Altitudine fra i 1.600 e i 1.700 m\slm, perciò la temperatura è proporzionale e così la variabilità.

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Giorno 11) – Da Sa Pa si scende per circa 30 km, naturalmente su una strada (asfaltata) tutta curve ma veloce, con viste sulla valle con torrente sottostante, risaie e sentieri, sino alla cittadina di Lào Cai. Lao Cài è città di confine e proprio qui (dentro la città) c'è il posto di frontiera con la Cina. Visita rapida a ciò che di storico è rimasto dopo l'invasione a cannonate della Cina nel 1979 ed ai ponti di ferro sul fiume. Si prende subito a destra per l'ampia facile strada in direzione est-sudest, che passa fra villaggi perlopiù vietnamiti, per altri 50 km circa, sino ad arrivare alla biforcazione della via che porta alla vallata dove c'è Bac Hà. La strada che sale è interessante, sia per la guida che per lo scenario. Si sale quasi subito, la strada è curiosa e come ci si alza di quota (da circa 600 m\slm che erano in valle) il panorama si rivela nel pieno della sua potenzialità. Tragitto poco più di 100 km.

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Giorno 12) – A Bac Hà, se è domenica, ci sarà un grande mercato settimanale, con le genti attorno che vi accorrono ed il solito immaginabile brulicare. Altrimenti si potrà godere un luogo molto più tranquillo, ma anche probabilmente privo di altri visitatori, molto accessibile. Nei dintorni notevoli percorsi motocrossistici e trialistici, con panorami cangianti e assai soddisfacenti: genti vestite in costume tradizionale, panorami e vita agreste. Caratteristico del posto è la produzione di alcohol (da bere) fatto in casa (chiamato in genere, semplicemente vino di Bac Hà, o di altri villaggi attorno…), come anche a Sa Pa ed altri posti lungo il tragitto, piuttosto forte, che le anziane dei villaggi tutti i giorni vendono e servono al mercato, versandolo da taniche da venti litri in bottiglie di plastica ‘recuperate'...

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Giorno 13) – Partenza da Bac Hà. Si sale subito lungo via asfaltata e curva e dopo circa una quindicina di km si taglia a dx su una pista bianca, per un tragitto odierno estremamente interessante e panoramico, anche se forse un pò stancante. I successivi 50 km c.ca sono fra i più premianti del tour, assolutamente fuori dal turismo di massa. Si attraversano valli, poderi isolati e minuscoli villaggetti dove si è ancora pionieri (i locali in costume paiono non avere mai visto una fotocamera e sono cordiali e salutano sempre). Panorami dall'alto molto belli, su valli terrazzate a riso e montagne a vista d'occhio. La guida è ricca ma anche impegnativa, ci sono tratti che non sono per tutti, si richiede una qualche esperienza fuoristradistica. La parte iniziale è sterrata, poi diventa asfaltato ma pieno di sabbia e la presa sul terreno è incerta. Traffico quasi inesistente (qualche moto e scarsissime jeeps). Si sale e si scende di continuo dai passi di montagna, sino ad arrivare alla cittadina di Xin Man, che è un po' la fine della strada. Si svolta a dx per e si viaggia per strada asfaltata, molto curva e piena di burroni, salendo e scendendo di continuo i passi di montagna. La temperatura scende in proporzione. Si arriva dopo circa 40 km alla cittadina di Ving Quang. Da qui stesso copione, con strada con infinite curve e burroni ma asfaltata, con discesa di 25 km di curve panoramiche che scendono sino all'incrocio con la strada n. 2, che porta ad Ha Giang. Dall'incrocio, sono circa 50 km facile su strada larga e ben asfaltata e veloce sino al capoluogo Ha Giang. Tratta di circa 150 km.

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Giorno 14) – Nei dintorni di Ha Giang ci sono come sempre innumerevoli percorsi enduristici (e volendo anche crossistici), che passano fra boschi piantagioni e risaie, intervallati da rade abitazioni di legno dei contadini ospitali del posto (alquanto allarmati talvolta per la novità del passaggio….). Panorami notevoli e piuttosto incontaminati. Gente cordiale, ma non sempre in costume. Per c.ca 25 km la strada percorre tratti piuttosti pianeggianti ma a volte sinuosi, poi per circa altri 25 km improvvisamente si inerpica su strada esposta, curiosa ed al solito piena di burroni, sino a salire notevolmente di quota per arrivare infine al passo di Quan Bà. Se la giornata è chiara panorami e scenari che senz'altro meritano l'osservazione. Qualche pericolo per bestie erratiche, alcune macchie di olio sulla strada e il traffico presente ci faranno un po' rimpiangere i giorni precedenti. Il passo, che fune da porta di entrata alla selvaggia ed ancora regione montagnosa del nordest sarà il nostro capolinea. Torneremo perciò ad Ha Giang, per l'ultima cena di questo tour del nordovest e la preparazione del viaggio verso Hanoi.

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Giorno 15) – Tappa finale di trasferimento ad Hanoi, nella quale purtroppo non avremo molto tempo per fermarci ad osservare in dettaglio le occasioni che si presenteranno, dovendo accontentarci di dare rapide occhiate alle città e villaggi che incontreremo sul cammino e notare i repentini cambiamenti di scenario, genti e vegetazione che si succederanno rapidamente durante la nostra lunga guida verso la capitale.

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Note:

-Tratte aeree: Italia/Hanoi con stopover a Bangkok

-Il ritmo sarà piacevole, ma ogni giorno si inforcherà la moto per goderci i fantastici tragitti di montagna, pieni di curve e scenari

-Si potrà dormirà in guest houses, in genere con sufficiente comodità e si mangerà cibi preparati da famiglie dove saremo ospiti o in ristoranti locali


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